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Bollinger

La storia inizia con Athanase de Villermont combattente nella Guerra d’Indipendenza americana che ereditò dalla sua famiglia una vasta proprietà nell’area di Aÿ ed intuendone da subito le straordinarie potenzialità fece società il 6 febbraio 1829 con Joseph Bollinger, tedesco appassionato di commercio del vino e dello Champagne, e Paul Renaudin uomo del posto affascinato dal mondo del vino con esperienze in alcune maison.

Come molte maison dovette affrontare dalla fillossera alla Grande Guerra, ciò nonostante la lungimiranza della famiglia Bollinger e dei vari membri riuscì a creare un monopole e ad accaparrarsi diversi ettari di terreni Premier e Grand Cru.

La figura di Madame Bollinger rimasta vedova a soli a soli 24 anni fu fondamentale, si dedicò  anima e corpo a questo ruolo e con grandi capacità  imprenditoriali diede uno slancio alla maison.

Madame Bollinger raccolse intorno a sé i membri della famiglia che più si allineavano al suo pensiero. Claude d’Hautefeuille, marito di sua nipote nel 1950 divenne Direttore e lanciò un ambizioso programma di ammodernamento nel rispetto dei requisiti di qualità di Bollinger. Madame Bollinger lo nominò Presidente nel 1971, ma rimase strettamente coinvolta fino alla sua morte sei anni dopo.

Attualmente la struttura aziendale ha come punti di riferimento manager che hanno maturato esperienze di rilievo a livello internazionale.

Una maison che vinifica e produce con una predilezione per uve Grand e Premier Cru da Pinot Noir alla mai sotto il 60% per la produzione della Cuvée. Vini fermentati in legno, maturazione sui lieviti per almeno 3 anni e rifermentazione con tappo di sughero fanno di Bollinger una della aziende in Champagne più quotate a livello internazionale.